La Palude di Pellegrina facente parte del territorio del comune di Isola della Scala è una zona umida che si estende in direzione nord-sud nella valle fluviale del Fiume Tartaro il suo livello è 2-3 metri più basso rispetto alla campagna circostante e trae origine da un paleoalveo del Fiume Adige.
I terreni che la costituiscono sono ricchi di torba che è derivata dalla millenaria sedimentazione dei fitti canneti che la ricoprono.
La Palude di Pellegrina denominata volgarmente “la val” veniva utilizzata un tempo per la raccolta della cannuccia di palude (phragmites australis) che una volta lavorata dava luogo ad un prodotto chiamato in loco “carezza” che veniva utilizzato per “impagliare” le sedie, mentre lo strato superficiale del terreno più ricco di sedimenti ligno-cellulosici veniva tagliato manualmente a blocchetti e bruciato nelle stufe o nei camini dei ceti più poveri.
Alla fine degli anni 50 il Comm. Rolando Berardo intuisce la potenzialità delle “torbiere” e conseguentemente del suo prodotto principe la torba non più considerata come semplice combustibile fossile bensì come importante materia prima da collocare nel neonato settore orto florovivaistico italiano.